La Storia di Babbo Natale

La Storia di Babbo Natale nasce da un libretto di ricette natalizie sfogliato per curiosità, mi sono soffermata a leggere e poi dalle prime righe l’impulso di arrivare alla fine è stato forte. Ho scoperto dettagli e particolari che non conoscevo o che, forse si sono persi nella memoria. Chissà, magari qualcuno di voi troverà qualcosa in più da raccontare ai vostri bimbi intanto che scriveranno la loro letterina, qualcosa di vero o leggendario su questo omone dalla barba bianca che gironzola di qua e di là con slitta e renne a portare doni un po’ ovunque!

La Storia di Babbo Natale
La Storia di Babbo Natale

 

La Storia di Babbo Natale

Le sue origini sono abbastanza complesse, tradizioni racconti sono mescolati contribuendo alla nascita di questo personaggio.

Partiamo da S. Nicola nato in Turchia ( 260/ 280 ), da famiglia ricca e benestante, rimane orfano molto presto, i genitori morirono infatti di peste. Diventato particolarmente ricco decide di usare il suo patrimonio per aiutare i poveri e bisognosi.

Bella questa leggenda, si dice che un ricco signore dopo avere perso tutti i suoi averi decidesse di fare prostituire le sue tre figlie non avendo denaro per procurare loro la dote e Nicola che fece? gettò dalla finestra in casa delle ragazze dei soldi, avvolti in un panno, per tre  notti di seguito e fu così che le tre ragazze poterono sposarsi dignitosamente.

Si recò poi a Mira, dove divenne vescovo. Molto amato dal popolo riuscì a trovare rifornimenti durante un periodo di carestia e ridusse pure le tasse. Durante le persecuzioni cristiane di Diocleziano fu imprigionato e poi mandato in esilio fino a che non venne liberato da Costantino nel 213.  Forse prese parte al Concilio di Nicea nel 325 ( eresia di Ario che sosteneva che Cristo era stato creato e quindi non della stessa sostanza del Padre_ vedi la professione di fede del Credo_) Morì il 6 Dicembre del 343 ed è stato dichiarato santo.

Fino al 1087 il suo corpo è rimasto nella Cattedrale di Mira, l’8 maggio venne trafugato e portato a Bari, nella cripta della cattedrale romanica che gli fu dedicata nel 1089 da Urbano II.

I veneziani riuscirono a recuperare frammenti ossei che portarono in patria, collocandoli nella Basilica di San Nicolò del Lido, per questo venne fatto patrono della flotta veneziana oltre che protettore dei marinai, la chiesa a lui dedicata sorge in prossimità del termine della Laguna, dove si teneva la parte conclusiva dello Sposalizio del Mare, rituale suggestivo ancora in uso, dal doge viene celebrato il matrimonio tra Venezia ed il mare gettando in acqua un anello consacrato per favorirsi la sua benevolenza e per ribadire il dominio veneziano sull’ Adriatico.

E’ il Patrono di Bari, raffigurato con il bastone pastorale e tre sacchi di monete ( o tre palle d’oro ), alludendo all’episodio delle tre fanciulle, spesso è vestito da vescovo. Protettore dei marinai, ragazze da marito, scolari, mercanti, farmacisti, profumieri bottai e bambini, a proposito di questi ultimi si racconta infatti di tre piccoli uccisi da un macellaio e da lui fatti resuscitare, per questo è considerato il santo dei bimbi.

E poi col tempo è diventato famoso in tutto il mondo, nei paesi nordici, in Russia ed Amsterdam è diventato il patrono, grazie agli olandesi fondatori di New York il suo culto è diventato celebre anche negli Stati Uniti.

E fu così che nacque la leggenda, il 5 Dicembre dai bimbi viene preparata la letterina, si preparano calze e stivali che, il giorno della sua festa l avrebbero trovati pieni di dolci, regali o carbone a seconda di come si fossero comportati, se fossero stati più o meno buoni.

La Storia di Babbo Natale

Origini antiche ha l’usanza di lasciare gli stivali vicino al camino o fuori dalla porta, prima del Cristianesimo in Germania i bambini li riempivano di carote paglia o zucchero per rifocillare Sleipnir il cavallo volante del dio Odino che, per ringraziarli, lasciava loro doni e dolcetti. Questo rimase anche con il Cristianesimo ma l’usanza venne attribuita a san Nicola che, pure lui, sarebbe viaggiato a cavallo. Ed ecco nascere l’abitudine di appendere le calze al caminetto per Natale od Epifania.

Sembra che avesse anche un aiutante, Zwarte Piet ( Pietro il nero ) uno schiavo moro corrispondente all’uomo nero dei racconti popolari che spaventava come si sa i bambini, questo aiutante infatti cattura quelli che non si comportavano bene per portarli in Andalusia ( questa zona spagnola era dominata dai mori ) oppure li percuoteva con un bastone.

San Nicola sembra avesse invitato i parroci della sua città ad andare a fare visita ai bimbi che non potevano uscire per il troppo freddo per raccontare loro di Gesù e delle Sacre Scritture, portando loro qualche piccolo dono.

I sacerdoti portavano soprabiti rossi ed un sacco colmo di regali, si spostavano con slitte trainate da cani, da qui l’abito di Babbo Natale. Si diceva che desse anche la caccia a un Demone che si infilava nelle case passando attraverso i camini , il santo l’avrebbe sottomesso e costretto a scusarsi portando i doni ai bimbi che aveva spaventato.

C’è chi pensa che Babbo Natale sia San Nicola o il demone da lui sottomesso o addirittura qualche uomo buono che seguendo il suo esempio è poi diventato immortale.

Bella è la poesia di Clement Clarke Moore ( Notte prima di Natale ) in cui si descrive proprio il suo aspetto, la scena è ambientata in una casa, con le calze appese al camino, i bambini dormono, facendo bellissimi sogni. Si sente un rumore, è una slitta con otto renne, un vecchietto si cala dal camino con un sacco di doni, cicciottello, fuma la pipa, ha la pancia tonda, guance arrossate, occhi scintillanti, una folta barba lunga e bianca ed un sorriso allegro e contagioso.. Riempie tutte le calze di doni e dolcetti e se ne riparte augurando buon Natale

La Storia di Babbo Natale

 

Ed ecco apparire così per la prima volta le otto renne, Fulmine, Ballerina, Donnola, Freccia, Cometa, Cupido, Saltarello, Donato, in seguito si aggiunse Rudolph, la renna dal naso rosso protagonista del racconto di Robert Lewis May del 1939 che, grazie alla luce che emanava dal suo naso quando si emozionava, aiuta Babbo Natale nel suo viaggio con la slitta in una notte burrascosa permettendogli di arrivare per tempo e di ritrovare la strada del ritorno.

Nelle cartoline di auguri di fine ottocento veniva raffigurato con il classico abito rosso orlato di pelliccia bianca, stivali neri e cinturone, del suo diciamo ” abbigliamento” si sono interessati Thomas Nast nella seconda metà dell’800, quindi Haddon Sundblom l’illustratore che ha realizzato l’immagine per le campagne della Coca Cola a partire dal 1931.

Successivamente si è elaborata anche l’immagine della sua dimora, con fabbrica gestita dagli elfi addetti alla supervisione dei giocattoli per bambini, negli Stati Uniti si dice che si trovi al Polo Nord, in Europa si pensa che si trovi in Lapponia presso il villaggio di Rovaniemi, o in varie località di Paesi scandinavi.

Famosi soni i canti

SANTA CLAUS IS COMING TO TOWN , HERE COMES SANTA CLAUS 

In America lo si accoglie preparando, la sera della Vigilia, un bicchiere di latte e biscotti ed anche qualche carota per le renne, gli Inglesi offrono mince e pie e sherry, in Olanda si mette fuori dalla porta una scarpa piena di carote e fieno che verranno poi sostituiti dai dolcetti.

Famosa e diffusa è anche l’abitudine di scrivere una letterina con la lista dei doni desiderati dicendo di essere stati ovviamente buoni e di esserseli quindi meritati, in alcuni paesi esistono associazioni di volontari addetti a rispondere a queste richieste specie se provenienti da ambienti poveri e strutture ospedaliere.

Come potete leggere, piccole cose che ci danno un’idea a volte dimenticata di questo omaccione, grande e grosso, dal vocione e folta barba bianca che spesso e volentieri vediamo girare per le strade durante questo magico periodo dell’anno, portandoci indietro nel tempo, strappandoci un sorriso e una risata e facendoci tornare tutti un po’ bambini e più buoni, il nostro amico di sempre il nostro Babbo Natale!