Minka, la nonna ( Intenso come un ricordo )

Minka, la nonna ….da questo punto in poi con la storia della nonna si entra nel vivo del racconto che prende veramente il cuore.

Minka, la nonna

Minka era figlia di un panettiere, era cresciuta tra le fragranze che il padre sfornava ogni giorno ed aveva anche una sorella Basia che il pane lo vendeva ed era un tantino invidiosa di lei tutta dedita invece alla scuola e allo studio.

Hana, la madre, non c’è che dire l’aveva viziata, quanto agli amici i cristiani polacchi non amavano gli ebrei ed era per questo che chi le era amico non lo dava però a vedere in pubblico, la ignorava insomma.

Darija invece era la sua migliore amica, indubbiamente più carina ( vedrete quanta importanza avrà la loro amicizia ) insieme lavoravano ad un progetto, Minka stava scrivendo un libro e Darija ne faceva le correzioni, insomma nella fantasia di ragazzine quattordicenni una sarebbe stata la scrittrice l’altra il redattore.

Era il periodo in cui gli ebrei cominciavano a pensare seriamente ad andarsene, stavano iniziando infatti le rappresaglie ed intimidazioni tedesche.

E pensare che l’affascinante Herr Bauer, il suo insegnante di tedesco, di cui era un tantino innamorata, era proprio un puro tedesco, ed il tedesco era la lingua in cui lei eccelleva in maniera particolare. Quanti sogni aveva fatto su di lui come se un amore tra un cristiano ed un ebreo potesse essere fattibile!  Ma Herr era diverso, non parlava mai di guerra, era uno studioso e non pensava a certe cose e poi era così bello!

Aveva anche un giovane corteggiatore, Josek, e con lui era bello parlare del suo libro che altro non era che un’allegoria, gli upior di cui parlava erano come gli ebrei, una tribù oscura e spaventosa e come tale andava combattuta e questo era appunto il compito dei tedeschi, ma nessuno sarebbe riuscito ad annientarli, gli ebrei esistevano da sempre e sempre sarebbero esistiti.

Fu proprio nel bel mezzo di una chiacchierata in un bar che Josek la baciò, e fu proprio in quella occasione che i tedeschi irruppero, avventandosi sui presenti, sferrando colpi su tutti senza criterio senza ritegno senza motivo con una furia e bestialità disumana.

Josek fu colpito a sangue ma era riuscito a fare sì che lei si mettesse in salvo. Correndo correndo arrivò in panetteria dal padre….era diventata adulta in un istante.

Per fortuna, in cambio di denaro, il ragazzo venne liberato, non solo ma sarebbe partito coi suoi, sarebbero tutti andati a Leningrado con documenti cristiani, anche lei avrebbe potuto andare con loro facendosi passare per sua cugina, ma era chiaro che non avrebbe lasciato la sua famiglia, i documenti li avrebbe presi, quelli sì, avrebbero potuto farle comodo.

Le cose si stavano mettendo veramente male, padre e figlia si resero complici di un grande segreto, Minka non avrebbe mai dovuto staccarsi dagli scarponcini che lui le aveva regalato, nemmeno di notte, nascosti in quelli scarponcini c’erano tante monete tanti soldi, ma nulla lei disse dei documenti, se il padre avesse saputo l’avrebbe costretta ad usarli per mettersi in salvo e lei non voleva, non l’avrebbe mai fatto senza i suoi.

E poi una sera arrivarono…voi cosa prendereste, se doveste impacchettare la vostra vita in pochi minuti? Minka prese i documenti cristiani e li nascose negli scarponcini, si rifugiarono da un cugino del padre, fabbricando per lo sforzo bellico avevano in cambio dai tedeschi il cibo.

Il padre avrebbe fatto il panettiere, la madre la cucitrice in una pellicceria, Basia la sorella rimaneva a casa ad accudire il piccolo Rubin il nipotino, nato nel frattempo, in quel ghetto se non altro aveva più tempo da dedicare al suo romanzo.

Majer, il piccolo nipotino, a un certo punto in quella vita di stenti finì per l’ammalarsi, e a Rubin il padre non restò altro che rubare il pane per darlo in cambio di monete e comprare le medicine che gli sarebbero servite, ma fu preso e si sapeva che ladri e criminali sarebbero stati inviati ai lavori forzati in  Germania.

La moglie, sua sorella, presa dalla disperazione riuscì,offrendo se stessa, a perorare la sua causa, offrendo il suo corpo ad un tedesco che aveva un debole particolare per le donne il marito sarebbe andato in un campo di lavoro in Polonia e non in Germania, aveva salvato il marito a scapito del suo onore.

Ma Rubin non si faceva vivo in nessun modo, non scriveva e forse non scriveva perché era già morto.

Nell’ottobre del 1941 le due ragazze, le due amiche Darija e Minka, contrassero un’intossicazione alimentare, per questo si assentarono per poco dal lavoro quel tanto che bastò comunque che quel lavoro per loro non ci fosse più.

Da questo momento in poi si ha una svolta decisiva per le ragazze, da questo momento si entra nel vivo della storia, cruciale per la loro vita e loro destino….

,