Terapia intensiva

Terapia intensiva, ed è qui che si precipita Marianne dopo un faticoso e non corto viaggio, quasi senza mai fermarsi, per vedere quel padre morente che non ce l’aveva fatta a sopportare di convivere con quel dolore, il dolore della figlia dell’unica figlia “rovinata”, e con lei tutta la sua famiglia, perché era così che aveva sempre pensato.

 

Terapia intensiva

Terapia intensiva

Caro Dio, caro Gesù, non lasciate morire mio padre”

Michael tentò di reagire, ma ripiombò nel suo mondo. Vennero fatti uscire dalla stanza.e Corinne cominciò a parlare ininterrottamente e a ruota libera, cercando di aggiornare la figlia su tutto quanto era successo in quegli anni di lontananza, il padre era stato operato ma il tutto, il brutto male si era già diffuso per cui….non c’era più nulla da fare, Corinne si era messa a piangere come di solito faceva, silenziosamente in modo pacato per non disturbare cercando di difendere disperatamente e fino all’ultimo la figura del marito.

” ….era un brav’uomo e ti amava, vi amava tutti, è solo che è stato portato fuori strada”…..

Judd e Marianne uscirono un attimo all’aperto ed incominciarono a parlare e chiacchierare come due vecchi amici, oltre che fratelli, Marianne era convinta che il padre l’avesse riconosciuta, e Judd la rassicurò che non solo l’aveva riconosciuta ma che l’amava e che non si era mai propriamente vergognato di lei. Non solo, ma le avevano telefonato proprio perché il padre aveva chiesto di lei, e di lei si ricordava bene, di lei e del suo nome, non così bene ricordava il nome degli altri figli pur desiderando rivederli.

I suoi resti, ” Cremate il mio corpo e spargete le mie ceneri e sarà la cosa più gentile che possiate fare per me “,   le sue ceneri furono sparse al vento in una grigia giornata autunnale, perché era così che in piena lucidità aveva lasciato detto, queste erano state le sue ultime volontà.

E poi venne il 4 di Luglio, il giorno della cena all’aperto, quella sarebbe stata la prima riunione annuale di tutta la famiglia, forse ci sarebbe stato anche Patrick dopo quattordici anni., e dopo non avere partecipato al funerale del padre e a spargere le sue ceneri.

Corinne, la madre, divideva la casa con l’amica Sable, il posto era attraente anche se la casa era modesta, l’avevano divisa in due con la cucina sistemata nel mezzo, era a due piani, la specialità di Corinne era restaurare mobili, tenere in ordine fare le faccende, Sable riparava vimini e teneva la contabilità, sicuramente Corinne non aveva raccontato nulla del marito e della loro famiglia, e Judd dal canto suo  era fiero della madre e di quanto era riuscita a fare e a ricostruire.

Dopo tutto quanto era successo, dopo l’allontanamento del marito, Corinne si adattò a vivere in un appartamento senza però mai dimenticare la libertà degli spazi aperti, gli animali e una fattoria, e fu proprio ad un’asta di anticaglie che conobbe Sable e fu così che diventarono amiche con tante cose in comune nonostante la differenza di età.

C’erano proprio tutti quel giorno alla festa, anche Patrick come aveva promesso Corinne, Corinne non ci vedeva più dalla gioia, figli nipoti tutti uniti intorno a lei, anche l’astio di Judd verso quel fratello che lo aveva per anni abbandonato finì con lo svanire nel nulla, e poi la novità….

Patrick non era solo, una ragazza era con lui.

Con calma gli avrebbe raccontato tutto, ma proprio tutto quanto era successo durante la sua assenza, finalmente dopo il caos in quella famiglia era ripreso l’ordine, un certo equilibrio, le cose erano tornate al loro posto anche se in modo diverso, e Patrick per la prima volta si era innamorato e veramente come era giusto che fosse.

Non so se leggerete questo romanzo, io posso solo dirvi una cosa

…..tornerei a rileggerlo!!!!

Certo è che la mente umana quando si chiude a riccio ed il dolore, la delusione prendono il sopravvento sulla ragione, non è facile e da tutti continuare la vita come se niente fosse , come se nulla fosse successo, c’è chi si lascia sopraffare distruggendo se stesso e chi gli sta accanto, chi vive con il senso di colpa peraltro _non colpa_ chi si allontana, chi giustifica sempre e comunque, chi non sopporta il sopruso e prima o poi si vendica anche se in modo blando riscattando comunque in qualche modo l’affronto subito.

Certo è che nulla continua come prima o resta uguale nel tempo ed anche per questa famiglia toccata _distrutta_ si apre una nuova possibilità, quella di ricominciare e meglio di prima ognuno nuovo e purificato per un futuro migliore, tutti assieme come ” quasi” una volta.