Mimy la gattina amore e gioia di oggi

Mimy la gattina amore e gioia di oggi, dopo avere passato in rassegna molto succintamente i gattini avuti in precedenza due parole non potevo non spenderle per Mimy, la gattina di oggi. Devo dire che dopo l’ultima esperienza con Kimmy c’è voluto del tempo per elaborare la sua immatura imprevedibile insopportabile perdita. Chi è passato di qui o chi fosse interessato alla storia di questa bella ed altrettanto sfortunata ed infelice micetta avrà trovato e potrà trovare in breve la storia della sua altrettanto brevissima esistenza.

Ed arrivò la piccola Kimmy

Mimy la gattina amore e gioia di oggi

Mimy la gattina amore e gioia di oggi

Kimmy la persi a dicembre, non vi dico le lacrime per tantissimi giorni nei mesi a seguire, l’incredulità lo stupore per averci lasciato senza che potessimo fare nulla per impedirne una fine così dolorosa ed assurda oltre che inaccettabile come tutte le cose con cui e contro cui non si hanno armi per tentare di contrastarle, di combatterle e meno che mai di sconfiggerle. Il desiderio di vedere gironzolare per casa un altro esserino peloso a quattro zampe era fortissimo ma altrettanto forte il dolore la convinzione che non avrei mai potuto amare un altro animaletto come Kimmy, la paura di trovarmi di fronte ad un’altra situazione simile. Sono una sostenitrice convinta ed accanita delle adozioni , i miei animaletti come ho già avuto modo di dire in precedenti post sono stati tutti o trovati o adottati, e quindi ritornare al gattile a prenderne un altro mi metteva ansia ed angoscia. D’altro canto era forte il desiderio di potere fare del bene_ e sprattutto riceverne tanto_ a un esserino e da un esserino piccolo indifeso ed abbandonato. 

Passò l’estate, e si venne all’ autunno, mio marito a mia insaputa sapendo la contraddizione che stavo vivendo, conoscendo la fatica nonostante gli sforzi che facevo per staccarmi senza per questo dimenticarla, avvertendo gli inutili tentativi per lasciare finalmente andare la povera piccola Kimmy, mio marito come dicevo andava spesso e volentieri a vedere se c’era qualche nuovo piccolo arrivo da poter eventualmente prendere con noi. Eccome se ce ne erano….

Una domenica mattina decisi pure io di andare a dare un’occhiata, senza un particolare interesse, e non volutamente, diciamo che ci siamo trovati in zona e ci fermammo.

Ci venne incontro un gattone enorme, di quelli che essendo troppo ” vecchi” nessuno purtroppo vuole, io sono sincera l’avrei pure preso ma ormai era troppo abituato lì, quella ormai era la sua casa,  i ragazzi volontari, gli addetti alla cura degli animaletti, i veterinari, tutto il personale,  erano ormai la sua casa la sua famiglia, non si sarebbe abituato ad un ambiente nuovo anche se con maggiori agi ed altrettanto amore e poi non me lo avrebbero dato, era diventato ormai un tutt’uno con la struttura.

Entrammo, tante gabbiette tutte piene, micini rossi tigrati di ogni specie e colore ma….già tutti adottati, non esattamente tutti meno una, la micina che sarebbe diventata la padrona della nostra casa.

In una gabbietta c’erano KITTY perchè così l’avevano chiamata, una gattina tartarughina ed un micetto tutto nero, il fratellino già prenotato. Lei sola era rimasta fra tutti quegli esserini miagolanti e scalmanati, chissà perchè.

Devo essere sincera? non colpiva in maniera particolare, non si poteva dire al primo sguardo” che bel gatto “,  magrina,  tutta nera con sopra gli occhietti due strisce di ciuffo bianche, sembrava un fantasmino e poi diciamocelo non particolarmente socievole, ritrosa, diffidente od impaurita, sul momento asociale rispetto ad esempio al fratellino che, appena aperta la gabbietta, si fece accarezzare. Lei al contrario si ritirava sempre più all’interno, quando l’inserviente riuscì a prenderla fu solo per un attimo, per poco non si gettava a terra, un piccolo scricciolo che dimostrava molto meno dei suoi quasi quattro mesi.

Rimanemmo che ( anche perchè subito non ce l’avrebbero data ) in caso di decisione avremmo dato un colpo di telefono a breve tempo, ma sono sincera il suo comportamento non era stato particolarmente accattivante.

A casa però non riuscivo a togliermi dalla mente il suo sguardo, uno sguardo che ” chiedeva parlava senza parole” ci fu un secondo un attimo che si incrociò col mio, ed era lo sguardo di una bestiolina bisognosa d’affetto, lo implorava ma non si fidava, voleva amore ma aveva paura, e fu così che mi catturrò, fu lei a scegliere me e non io lei, avevamo molto da darci l’un l’altra.

Nel giro di pochi giorni la decisione era presa, la domenica successiva _ il sei di Novembre_ l’avremmo portata a casa anche se, lo confesso, con tanta paura e perplessità, la paura di chi non sa se sarei mai riuscita a conquistare prima del suo amore il suo incondizionato abbandono, a farmela amica.

Forse ci sarebbe voluto del tempo o forse no, certo è che ogni piccolo risultato sarebbe stata una grande conquista una infinita enorme soddisfazione, avrei lottato per lei senza aspettarmi senza pretendere nulla, il tempo forse mi avrebbe dato ragione, Mimy come l’avrei poi chiamata sarebbe diventata la mia ombra.

Fondamentalmente il suo è il carattere del gatto indipendente, dignitoso, vuole rispetto e soprattutto rispetta, sa quando deve stare al suo posto. Intelligente curiosa ubbidiente, non è il gatto _giocattolo_ da prendersi e spupazzarsi, non ama venire in braccio, e di questo non ci dimentichiamo quando ci verrebbe la voglia di strapazzarla un po’, e poi non ce lo permetterebbe.

Segue, ma a distanza, ogni mio movimento, dove vado lei viene, lo confesso non è stato facile i primi tempi, come prevedevo doveva conoscere l’ambiente ma soprattutto noi non tanto come persone quanto come umani. Sicuramente ci sarà una componente caratteriale, ma di una cosa sono sicura che è stata strappata troppo presto dalla mamma, non miagolava, non faceva” la pasta”, non faceva le fusa, mangiava e pochissimo senza però essere schzzinosa e poi se ne stava sola sola negli angolini della casa che si andava a scegliere. I suoi giochi preferiti? palline di stagnola, mollette dei panni, nastrini…

Piano piano e quasi per miracolo incominciò a sciogliersi, si avvicinava di più, ricorderò sempre quandò mi salì in grembo per la prima ed unica volta, da lì in poi fu sempre un lento crescere uno sbloccarsi sempre di più mantenendo pure sempre la sua innata autonomia ed indipendenza.

E’ buonissima curiosa intelligente per niente dispettosa, sembra quasi una gattina educata alle buone maniere ma le buone maniere se si può dire ce le ha nel DNA. Ha un miagolare strano simpaticissimo per nulla insistente o petulante, segue un po’ i nostri orari almeno per il dormire notturno, quando andiamo noi va pure lei, sa che l’ora del gioco è finita, è ora di andare a nanna, da un po’ di tempo a questa parte ha lasciato la poltrona in camera a preferenza del fondo del letto.

Voi direte, che c’è di tanto strano? forse nulla, è che ciò che si prova vivendo ventiquattrore su ventiquattro con un animaletto le emozioni che si provano non è facile descriverle, si provano e sembrano ogni volta dei piccoli miracoli.

Dimenticavo, è diventata bellissima ( almeno per noi ), e poi tutti sono belli stupendi questi miciotti, è di un colore marronerossiccio che potrebbe sembrare nero, con striature rosso_arancioni e bianche e io, si sarà capito,.l’ ADOROOO _nella foto era ancora piccina_ la mia KittyMimy.

Intanto che scrivo di lei secondo voi dov’è? a sonnecchiare sul mobiletto vicino al computer non perdendomi un attimo di vista.